Se ne parlava già nel 2018 – ed in effetti il suo lancio era previsto già per il primo trimestre del 2019 – ma WhatsApp, con un po’ di ritardo rispetto al percorso programmato, entro il 2020 renderà disponibile agli utenti business la possibilità di inserire annunci pubblicitari.
Questo è stato uno dei temi affrontati dal Facebook Marketing Summit, tenutosi in Olanda lo scorso 21 maggio, e che ha definitivamente reso l’applicazione di messaggistica istantanea più famosa al mondo una grande piattaforma attraverso cui perseguire l’acquisizione di nuovi clienti.
La società di Zuckerberg ha affermato, tuttavia, che al momento del rilascio le funzionalità di advertising saranno applicabili esclusivamente agli status, i quali, in maniera molto similare alla modalità delle sponsorizzazioni sulle storie di Facebook ed Instagram, appariranno a schermo intero per una durata di tempo di qualche secondo, lasciando nel intanto all’utente la possibilità di approdare con un tap alla landing page designata dall’inserzionista o se proseguire con lo status successivo.
Incuriosisce che la modalità di presentazione degli annunci sia legata ad una delle aree meno utilizzate della piattaforma appartenente al gruppo Facebook; tuttavia, è da evidenziare che le stories ad oggi rappresentano la modalità di fruizione dei contenuti più utilizzata e che sembra che gli status di WhatsApp stiano seguendo il medesimo percorso.
Non sorprenderebbe, inoltre, se Facebook inserisse la gestione delle funzionalità business di tale piattaforma all’interno del Facebook Business Manager – come d’altronde già accade con Facebook Messenger – ma dovremmo aspettare il 2020 per scoprire se questa nostra supposizione si tramuterà in realtà.

La “monetizzazione” dell’applicazione di messagistica era più che attesa.

Ad Agosto del 2018, infatti, era stata annunciata WhatsApp Business, l’Application Program Interface (API) di WhatsApp che apriva la piattaforma all’utilizzo di Chatbot ed Intelligenze Artificiali ed in grado di colmare quel divario tecnico esistente con Telegram e WeChat, i principali competitor dell’applicazione.
Appare ovvio, dunque, che i bot – ed in particolare i chatbot – stiano assumendo un ruolo sempre più centrale nell’acquisizione di nuovi clienti, presentandosi come il primo vero punto di contatto tra il brand e l’utente ed in grado di divenire l’ago della bilancia tanto in fase di acquisizione quanto in fase di fidelizzazione; ciò consentirà alle imprese di avviare conversazioni con i propri clienti senza costringere questi ultimi a saltare da un’applicazione all’altra ed in una maniera sempre meno invasiva.
Man mano che la personalizzazione di questa tecnologia diventerà più avanzata i chatbot avranno maggiore potenziale per assurgere a nuovo volto del brand, ragion per cui è fondamentale armarsi oggi per non rischiare, domani, di non essere al passo con un mondo sempre più rapido e competitivo.

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